Recupero energetico

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"Recupero energetico"

Recupero energetico


Ogni processo di trasformazione energetica è caratterizzato da un parametro essenziale che è il rendimento. Rendimento che è espresso con un numero adimensionale compreso tra zero ed uno dato dal rapporto tra l'energia in ingresso e quella in uscita. Ovviamente se si somma l'energia in uscita e l'energia perduta si ottiene quella in ingresso.

Ciò premesso è chiaro che per massimizzare il rendimento del processo occorre ridurre al minimo l'energia che va persa. Tutto ciò può ottenersi o attraverso un processo di ottimizzazione del ciclo della trasformazione stessa oppure abbinando al processo principale un secondo processo in grado recuperare (almeno in parte) l'energia che altrimenti andrebbe persa. Innalzando in tal maniera il rendimento complessivo dell'intero processo.

Un esempio tipico di ciò lo si ha negli impianti di cogenerazione. Ossia un impianto che produce con un unico sistema integrato diverse forme di energia secondaria partendo da un'unica energia primaria. Chiariamo il concetto con un esempio pratico. Uno dei primi impianti di cogenerazione realizzati in Italia fu quello denominato "Totem" ad opera del centro ricerche Fiat. Il Totem utilizzava il motore di una Fiat 127 di circa 900 centimetri cubici alimentato a biogas. Detto motore era accoppiato ad un alternatore da 15 kW per la produzione di energia elettrica. In più nel Totem il calore prodotto dal motore, che nelle autovetture viene disperso dal radiatore e con i gas di scarico, veniva recuperato e scambiato con un fluido termovettore impiegato per teleriscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria.

Altro esempio di recupero energetico è quello che si realizza nei termovalorizzatori.

I termovalorizzatori sono fondamentalmente degli inceneritori. Quindi la loro principale funzione è la distruzione dei rifiuti solidi urbani mediante incenerimento ovvero combustione ad alta temperatura. Nei vecchi inceneritori il calore generato dalla combustione andava perso con i fumi di scarico. Nei termovalorizzatori invece si abbina all'impianto di incenerimento un impianto per la produzione di vapor d'acqua utilizzato successivamente e per generare energia elettrica e per il teleriscaldamento.

Si realizza così, ancora una volta, un consistente recupero di energia che altrimenti andrebbe perduta.

Ancora recupero energetico si ha nei sistemi di ventilazione forzata delle "case passive" dove il flusso di aria uscente cede la sua energia termica (riscaldamento/raffrescamento)a quella in ingresso consentendo un recupero di energia destinata ad essere dissipata nell'ambiente esterno.

Come ultimo esempio citiamo il recupero energetico in frenata che ricarica le batterie nei veicoli elettrici.

Il perché degli apparati di recupero energetico è più che evidente. Energia recuperata equivale a minor consumo energetico ed allo stato attuale minor combustione di carburanti fossili e quindi minor produzione di gas serra.

Approfondimenti su: Recupero energetico in energia Ambiente.

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