Investire in energie alternative

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"Investire in energie alternative"

Investire in energie alternative


L'articolo ha come obiettivo di rispondere ad una precisa domanda: se conviene o meno investire in energie alternative. In parole più semplici se un privato imprenditore può avere interesse o meno di rivolgere la propria attenzione e quindi i propri soldi al settore delle così dette energie alternative e se si quali sono i campi che possono rivelarsi più proficui. Ovviamente la risposta non è cosa da poco in quanto l'energia è la scommessa in cui sarà impegnata l'umanità nei prossimi 50 anni.

Forniamo innanzi tutto qualche chiarimento.

Secondo stime, abbastanza verosimili, la popolazione mondiale passerà dai 6.801.400.000 abitanti dell'8 febbraio 2010 ai circa 8.000.000.000 del 2030 e contemporaneamente l'economia mondiale, nello stesso periodo, raddoppierà. I paesi asiatici con in testa Cina ed India, con il loro elevato tasso di crescita, traineranno questa corsa.

Anche se gli effettivi risultati non dovessero raggiungere le aspettative la domanda mondiale di energia avrà, comunque, una impennata più che consistente. La Banca Mondiale ha previsto che nei prossimi 20 anni la richiesta energetica mondiale crescerà di circa il 40% dell'attuale valore. Dell'intero ammontare di tale domanda circa la terza parte servirà a soddisfare i bisogni dei paesi asiatici.

Dall'esame di tali dati e dalle previsioni che i prezzi dei combustibili fossili tenderanno inesorabilmente a salire (si tenga presente che il petrolio dovrebbe essere prossimo al raggiungimento del picco di Hubbert) si può ragionevolmente ipotizzare che i temi centrali della scommessa energetica degli anni a venire saranno:

1- Un utilizzo sempre più massiccio delle energie alternative e rinnovabili.

2- Un impegno costante in termini di ricerca e rinnovamento degli impianti per massimizzarne l'efficienza energetica.

3- Una decentralizzazione della produzione dell'energia.

Chiariamo che energie alternative e rinnovabili sono quelle fonti che possono ritenersi inesauribili (alcune sono effettivamente illimitate ad esempio il vento, altre come biomasse sono limitate ma se correttamente gestite sono rinnovabili nell'arco di decine di anni e non in tempi paragonabili alle ere geologiche come i combustibili fossili).

Esse possono essere così raggruppate:

1-Energia biologica. Ci viene dalle biomasse e quindi fondamentalmente dal mondo vegetale. Può essere trasformata per combustione diretta in energia elettrica oppure previe opportune trasformazioni in carburati: bioetanolo, biodiesel, biogas.

2-Energia solare. Può essere utilizzata per produrre direttamente energia elettrica con pannelli fotovoltaici oppure per produrre acqua calda con i pannelli solari termici.

3-Energia Eolica. Utilizzata per produrre energia elettrica con gli aerogeneratori.

4-Energia delle acque. Utilizza l'energia dei fiumi o delle delle maree per produrre energia elettrica.

La Comunità Europea ha valutato che l'attuale utilizzo dell'energia è fortemente inefficiente e con sistemi più adeguati si potrebbe ottenere un risparmio energetico di entità prossima al 20% dell'attuale fabbisogno di energia.

Tale risparmio energetico che potrebbe costituire la quinta fonte di energia rinnovabile ha un valore stimato nei soli paesi comunitari sarebbe superiore ai 50 miliardi di euro.

L'economia legata ai combustibili fossili e nucleari ha imposto per rendimento ma anche per sicurezza delle comunità che la produzione di energia fosse fortemente centralizzata. Pochi impianti di gradi taglia dislocati in punti strategici del territorio.

Il passaggio a fonti rinnovabili comporterà, per la natura stessa di queste ultime, ad una delocalizzazione e parcellizzazione dei centri di produzione dell'energia. E tutto ciò anche per la considerazione che allo stato odierno circa un miliardo e mezzo di persone non ha energia elettrica per mancanza di rete. Rete che negli anni futuri non sarà più remunerativo costruire. Converrà invece realizzare piccoli impianti ad energie rinnovabili dislocati nei punti di bisogno.

Si badi che l'intero ragionamento fin qui articolato, a favore della diffusione di energia da fonti rinnovabili, ha assolutamente tralasciato il fattore probabilmente più importante con cui bisognerà fare i conti nei prossimi anni: le emissioni di gas serra connesse all'utilizzo dei combustibili fossili. Emissioni responsabili dei drammatici problemi dei cambiamenti climatici.

Dopo tale necessaria premessa ritorniamo alla domanda iniziale.

Da quanto detto appare chiaro che lo spazio per investimenti in energie rinnovabili esiste ed è anche notevole.

Ma occorre porci un nuovo quesito:" Vi è ancora lo spazio per l'investitore tradizionale che come una volta costruiva la centrale e rivendeva l'elettricità?" oppure "La delocalizzazione sarà tale che ogni nucleo familiare o piccola comunità investirà per produrre l'energia che gli necessita?". Dare una risposta è difficile e comunque travalica le possibilità dell'articolo che ha semplicemente tentato di fornire una panoramica dei futuri scenari.

Approfondimenti su: Investire in energie alternative in energia Ambiente.

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