Appartengono alla categoria dei combustibili alternativi una classe di carburanti generalmente di origine vegetale che potrebbero affrancarci dalla schiavitù petrolifera e dai problemi ad essa connessa:
- Impatto ambientale considerevole.
- Non rinnovabilità delle fonti in tempi paragonabili con la vita umana.
- Fonti di approvvigionamento limitate e concentrate in aree geografiche caratterizzate da forte instabilità politica.
Ovviamente detti combustibili, per essere proponibili, devono unire ai vantaggi indicati anche le essenziali caratteristiche che riportiamo di seguito:
- Reperibilità sul mercato e facilità di approvvigionamento.
- Costo ragionevole.
- Compatibilità con i veicoli in circolazione.
Esaminiamo separatamente questi combustibili cercando di metterne in luce pregi e difetti.
Il bioetanolo.
E’ un alcool e con più precisione è alcool etilico lo stesso di vino e superalcolici. Esso è già utilizzato da molti anni in alcune nazioni. Il precursore, in assoluto, è stato il Brasile perché, favorito di vastissime piantagioni di canna da zucchero, ha potuto e può ottenerlo ad un prezzo concorrenziale rispetto alla benzina. D'altra parte la benzina brasiliana nota col termine "gasolina" è già una miscela di benzina ed alcool al 20%. L'incremento della diffusione del bioetanolo in Brasile è stato ulteriormente favorito dal sistema di alimentazione "Fuel flex" costruito dall'italiana "Magneti Marelli". Questo è costituito da una centralina di iniezione che consente ad un qualsiasi motore di funzionare, indifferentemente, a gasolina, bioetanolo o una qualsiasi miscela fra le due, in quanto, dall'esame dei fumi di scarico, stabilisce e modifica i parametri di funzionamento del propulsore: istante di accensione della miscela, rapporto comburente/combustibile della stessa.
Il paese che, in Europa, ha maggiormente scommesso sull'uso del bioetanolo è la Svezia che si è imposta come obbiettivo l'indipendenza dal petrolio entro il 2020.
Essendo il bioetanolo un alcool ha, rispetto ai comuni idrocarburi, atomi di ossigeno nella molecola la qual cosa consente di ottenere una combustione con riduzione del monossido di carbonio e il quasi totale abbattimento del particolato sottile presente nelle benzine. Inoltre avendo un origine vegetale la sua combustione non da contributo al bilancio di emissione di gas serra.
Il biodiesel.
E’ anch'esso rinnovabile in quanto di origine vegetale. Si ottiene da semi di soia, girasole e colza per spremitura e trans esterificazione degli oli che si ottengono. La trans esterificazione è un procedimento che elimina la glicerina dai grassi. Il biodiesel nel nostro paese non è ancora reperibile ai distributori ma è miscelato, dalle società petrolifere, col comune gasolio in percentuale del 5% per aumentarne il potere lubrificante. I vantaggi che derivano dall'uso del biodiesel sono molteplici:
- Totale eliminazione dello zolfo con vantaggi e per l'ambente, con l'eliminazione dai fumi di scarico di anidride solforosa, e di alcuni componenti della vettura come catalizzatori e filtri antiparticolato.
- Riduzione significativa delle emissioni di monossido di carbonio.
- Riduzione fino al 70% del particolato ed idrocarburi incombusti.
- Apporto pressoché nullo al bilancio delle emissioni di CO2 in atmosfera.
Quelli esaminati fino ad ora sono combustibili alternativi tradizionali, ma esiste una nuova frontiera di combustibili che saranno utilizzati nei nuovi propulsori CCS (Combined Combustion System). Questi motori sono stati ideati per unire le migliori caratteristiche dei motori a benzina e diesel. I loro carburanti, pertanto, dovranno avere delle proprietà intermedie tra gasolio e benzine. I CCS funzioneranno a seconda delle condizioni di esercizio con accensione a scintilla o con accensione spontanea per compressione che avverrà comunque a bassa temperature( minore di 1.800°C) per abbattere gli inquinanti. Questi carburanti liquidi si otterranno per sintesi da gas metano ottenuto da biomasse.
In conclusione per completezza riportiamo notizia delle critiche che comunemente vengono mosse ai biocarburanti:
- Il bioetanolo ma fondamentalmente il biodiesel ha un costo commerciale più elevato degli omologhi di natura fossile e risulta conveniente per la riduzione incentivante delle accise.
- La valutazione delle loro emissioni di CO2 non tiene conto dell'intera filiera di produzione del combustibile.
- I benefici apportati dal loro utilizzo sull'impatto ambientale sono annullati dal consumo, per la loro coltivazione, di acqua e dall'impiego di fertilizzanti e pesticidi.
- Coltivazione intensiva dedicate esclusivamente ad usi energetici sottrarrebbe terre al settore agroalimentare con conseguente aumento dei prezzi e gravi ripercussioni nei paesi in via di sviluppo.
Approfondimenti su: Combustibili alternativi in energia Carburanti.