In Europa l'eolico fino dagli anni novanta ha avuto un gran diffusione e Germania, Spagna e Danimarca in questo trend positivo hanno occupato un ruolo trainante. Ai primi del 2000 in Europa risultavano installati impianti per una potenza complessiva di 12.500 MW contro i 2.500 degli Stati Uniti. Partendo da questa già ottima base dal 2000 in poi si è sviluppata una crescita esponenziale del settore stimata su base mondiale annua del 25%. Naturalmente in questa impetuosa progressione l'Europa ha continuato a ricoprire un ruolo di leader indiscusso tanto che alla fine del 2007 si valutava che il 60% della potenza eolica installata nel mondo era stanziata nel nostro continente. Ad attestare tali risultati erano le percentuali del fabbisogno complessivo di energia ottenuto col vento che in Danimarca erano del 21%, in Spagna del 12% ed in Germania del 7%. Questi importanti sforzi hanno portato a conseguire nel 2008 il non trascurabile risultato che gli 8000 nuovi MW di energia eolica generati superassero di gran lunga la potenza complessiva dei nuovi impianti convenzionali (alimentati con combustibili fossili)inaugurati nell'anno. Riassumendo quindi la situazione dell'eolico in Europa a fine 2008 è la seguente: la potenza eolica complessiva installata è 64.000 MW che in condizioni di vento medio riesce a generare su base annua una quantità di energia elettrica pari a 142 TWh che è pari a circa il 4% del fabbisogno totale europeo con un risparmio di emissioni di anidride carbonica pari a 108 milioni di tonnellate. Questo è ovviamente il dato complessivo ma per entrare più in dettaglio esaminiamo la situazione dei vari stati del vecchio continente. Possiamo suddividere l'intero mercato europeo in tre distinti blocchi. Al primo gruppo appartengono Germania, Spagna e Danimarca che sono sicuramente all'avanguardia e che hanno investito e continuano ad investire nell'eolico e delle quali in qualche modo si è già parlato. Al secondo gruppo appartengono Italia, Francia e Gran Bretagna che hanno un mercato in espansione ed è su di essi che è rivolta l'attenzione degli investitori infatti questi paesi hanno realizzato nell'ultimo anno installazioni rispettivamente per: 1010 MW, 950MW, 836MW. Esiste poi in ultimo un terzo blocco di paesi Ungheria, Bulgaria, Romania e Polonia che hanno un mercato che per caratteristiche geografiche ed economiche suscettibile di forte espansione e che costituiscono le future speranze del mercato. Sicuramente la competitività dell'eolico negli ultimi anni è fortemente cresciuta per il concorrere di due distinti fattori: il miglioramento tecnologico e l'automatizzazione della produzione degli impianti, l'aumento consistente dei combustibili fossili. Tutto questo ha portato ad investire nel settore 11 miliardi di euro soltanto nell'anno scorso. Ed in futuro tali investimenti sicuramente cresceranno in quanto si aperta la nuova prospettiva degli impianti offshore nel mar Baltico e nel mare del Nord che avendo acque poco profonde anche a distanze elevate dalla costa consentono di impiantare fattorie eoliche con costi non elevatissimi. Per concludere un ultimo dato che consente di chiudere in maniera più che ottimistica queste brevi notazioni nel 2008 i lavoratori nel settore dell'eolico erano 160.0000. Stime baste sulle possibili crescite del mercato valutano che tale numero arriverà a 330.000 nel 2020 e 375.000 nel 2030. Approfondimenti su: Eolico in Europa in eolico nel mondo o in energia Eolica.
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