Esiste un’ala oltranzista del variegato mondo degli ambientalisti che decreta senza mezzi termini: “l’impatto ambientale dell’eolico è devastante”. Tentiamo, se è possibile, di considerare il problema con i suoi pro e contro senza preconcetti “ideologici” ma tentando di seguire un criterio scientifico. Le ricadute positive di un impianto eolico sono del tutto evidenti e perciò meritano soltanto un succinto richiamo. L’eolico è una fonte di energia rinnovabile. Il suo utilizzo per produzione di energia elettrica non è accompagnata da emissioni inquinanti e gas serra. Non ha sottoprodotti pericolosi come le scorie radioattive del termonucleare. Il costo per kWh dell’energia elettrica prodotta si è ridotto dai 38 centesimi di dollaro dei primi anni 80 agli attuali 3/4 centesimi di dollaro (con la prospettiva di giungere a breve ai 2 centesimi di $). L’ energia spesa per la produzione e l’installazione di un impianto eolico è sicuramente minore a quella spesa per un impianto termoelettrico a cui bisogna poi aggiungere quella necessaria per l’estrazione, la lavorazione ed il trasporto dei combustibili fossili. Queste in sintesi le considerazioni a favore dell’eolico. Consideriamo ora quelle contro.L’eolico, soprattutto i grossi impianti, ha un innegabile impatto negativo sul paesaggio. Detto impatto ovviamente non ha un semplice sistema di quantificazione. L’area di territorio effettivamente occupata dalle torri costituisce una percentuale minima della superficie totale dell’impianto (circa il 3-4 %) . Il restante territorio rimane pertanto intatto al primario utilizzo (pascolo, bosco, etc.). E’ anche vero che all’area occupata dalle torri bisogna aggiungere le opere necessarie per i servizi ( strade di accesso, interramento dei cavi, etc.) che impongono in fase costruttiva particolare attenzione nell’opera di ripristino delle condizioni iniziali onde minimizzare l’impatto sull’habitat e la vegetazione originaria. L’aspetto estetico poi può essere, anche se in maniera non rilevante, migliorato per tentare di minimizzare l’impatto paesaggistico: Si possono utilizzare turbine eoliche simili e tutte della stessa dimensione distribuendole in lunghezza anzi che raggrupparle e munendole di rotori tripale ( che danno una sensazione di maggior simmetria). Altro aspetto controverso delle torri eoliche è il rumore prodotto dal generatore eolico. Il rumore è fondamentalmente la somma di due componenti: quello aerodinamico generato dal flusso d’aria sul profilo della pala, quello dei macchinari contenuti nella navicella. Il rumore aerodinamico essendo a banda larga non è percepibile a distanze superiore a qualche centinaia di metri dalla sorgente. Inoltre esiste una procedura (Keast-Potter) in grado di calcolare il rumore in base alla distanza ed al geometria delle pale. Il rumore dei macchinari è trascurabile e diviene non percepibile dopo pochi metri. Ulteriore aspetto negativo è costituito dalle modificazioni e l’impatto che le torri hanno sulla fauna locale e sull’avifauna migratoria. La fauna stanziale è poco influenzata dalla presenza delle pale dato loro scarsa occupazione di territorio. Studi sui flussi migratori condotti negli USA e su un impianto sito in prossimità dello stretto di Gibilterra hanno mostrato che i migratori conservano memoria dell’istallazione e di conseguenza modificano leggermente le loro rotte di transito. Pertanto gli impatti con le pale sono ridottissimi con percentuali risibili (0,01-0,02% delle morti per impatto dei volatili). Ben più importanti e comunque poco ancora noti sono i cambiamenti che il cambio di traiettoria dei migratori induce sulla fauna locale e sull’habitat. Gli effetti dei campi elettromagnetici che i generatori eolici ( come tutti gli apparati elettrici) inducono nell’ambiente circostante non sono stati ancora studiati in dettaglio. Ma sicuramente sono inferiori o comunque paragonabili a quelli degli elettrodotti o delle antenne telefoniche e televisive. Approfondimenti su: Eolico impatto ambientale in energia Eolica.