Il foro intergovernativo sul riscaldamento globale (Intergovernament Panel of Climate Change:IPCC), commissione scientifica costituita nel 1998 da due organismi delle Nazioni Unite e precisamente: la Word Metereological Organization e la United Nations Environment Programme, alfine di monitorare ed investigare il fenomeno del surriscaldamento climatico, ha stabilito che negli ultimi100 anni la temperatura superficiale della terra è aumentata di circa 0,74°C. Inoltre ha, ancora, stabilito che la causa di tale riscaldamento globale è imputabile al costante incremento di immissioni nell’atmosfera, ad opera dell’uomo, dei così detti “gas serra”. I gas serra sono quei gas dell’atmosfera terrestre, naturali o di origine antropica, (vapore d’acqua, anidride carbonica, ossido di azoto, metano, ozono, esafluoruro di zolfo, idrofluorocarburi e perfluorocarburi) che hanno proprietà di assorbire e riemettere radiazioni infrarosse irraggiate dal pianeta riscaldato dai raggi solari. In assenza di gas serra questa radiazione riflessa andrebbe dispersa nello spazio. L’effetto finale è il cosiddetto “effetto sera”(nome mutuato per analogia al fenomeno che avviene nelle serre per la coltivazione di fiori ed ortaggi). Per sua natura l’effetto serra non è dannoso anzi ha consentito lo sviluppo della vita sulla terra. Infatti se non ci fosse la temperatura del pianeta sarebbe di circa -18°C mentre in realtà raggiunge il valore medio di 14°C. Esso inoltre svolge un altro compito fondamentale: regola le variazioni climatiche in maniera dinamica e retroattiva. Ossia se varia uno dei parametri che influenza il clima(umidità o insolazione) l’effetto serra crea condizioni tali da mantenere costante l’energia complessiva dell’intero sistema. Per comprendere tutto ciò forniamo di seguito un esempio esplicativo. In estate quando l’insolazione è al suo massimo l’effetto serra diminuisce di intensità perché viene a mancare per ridotta umidità il contributo del vapor d’acqua, gas serra per eccellenza, ed anche dell’anidride carbonica (in tale periodo con le piante in crescita se ne ha il massimo assorbimento per fotosintesi clorofilliana). Si comprende facilmente come nel susseguirsi delle ere geologiche si sia stabilito sul pianeta un delicato equilibrio che è durato milioni di anni. Tale equilibrio è stato in qualche modo intaccato dall’azioni dell’uomo nell’ultimo secolo. L’aumento esponenziale della popolazione del pianeta con conseguente disboscamento e l’aumento della produzione industriale con relativa continua combustione di prodotti di origine fossile (petrolio e gas naturale) hanno generato un consistente aumento nell’atmosfera di anidride carbonica e di altri gas serra strettamente commessi a processi industriali e di allevamento. La conseguenza di tali mutamenti è un anomalo incremento dell’effetto serra con progressivo innalzamento della temperatura globale. L’effetto più vistoso ed immediato di tale cambiamento è la continua restrizione dei ghiacciai permanenti ed il conseguente aumento del livello di mari ed oceani. Un altro effetto abbastanza vistoso riconducibile allo stesso fenomeno è l’aumento di fenomeni climatici estremi anche in aree geografiche normalmente non interessate da tali cataclismi. Ovviamente le previsioni future sull’andamento di tali problematiche sono difficilmente realizzabili con precisione scientifica (i parametri sono infiniti e mancano osservazioni dirette del fenomeno). Si ipotizzano però scenari abbastanza catastrofici: Aumento di aree desertificate e contemporaneamente intere regioni costiere sommerse dal crescere dei mari. Aumento di malattie tipiche delle aree paludose come malaria e dengue. Aumento di intensità e frequenza dei cicloni tropicali. Diminuzione per diluizione della salinità dell’Atlantico e conseguente rallentamento della corrente del golfo con consistenti variazioni climatiche , ambientali e dell’agricoltura. Scomparsa delle calotte polari e di un intero ecosistema ad esse collegate. L’elenco delle catastrofi potrebbe estendersi a dismisura pertanto per tentare di porvi in qualche maniera rimedio IPCC ha prodotto e diffuso una gran mole di rapporti periodici che gli ha fruttato l’assegnazione del Nobel per la pace. Lavori che sono alla base del protocollo di Kyoto. Il suddetto è un trattato internazionale sull’ambiente sottoscritto da 160 paesi l’11 dicembre 1997 ed entrato in essere il 16 febbraio del 2005, conseguentemente alla firma della Russia, in base al quale i paesi industrializzati si impegnano di ridurre le emissioni di gas serra di una quota superiore del 5% a quella misurata nell’anno di riferimento 1990 nel lasso di tempo che va dal 2008/2012. Approfondimenti su: Effetti del riscaldamento globale in riscaldamento globale o in energia Ambiente.
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