Nonostante la diffusione del bioetanolo come combustibile scarseggia la diffusione di distributori sul territorio nazionale. Il bioetanolo è un etanolo (alcool la cui formula chimica bruta è CH3CH2OH) ottenuto per fermentazione (ossidazione in assenza di ossigeno ad opera di microorganismi) di prodotti agricoli ad elevato tenore di zuccheri come barbabietole, vinacce, cereali. E’ possibile utilizzare il bioetanolo come combustibile per autotrazione. Miscelato in piccole percentuali con comune benzina (fino ad un massimo del 20%) può tranquillamente usarsi in qualunque modello di auto senza arrecare alcun danno o perdita evidente di prestazioni. Usato puro invece o in miscele ad alta percentuale (dall’85% al 95%) richiede motori dedicati appositamente progettati. In Brasile per la gran produzione di canna da zucchero e quindi di etanolo da sempre è usato come combustibile in sostituzione della benzina ed i costruttori di automobili per ogni modello realizzano generalmente l’equivalente ad alcool. I vantaggi dell’utilizzo di questo combustibile si possono così riassumere. Costituisce essendo di natura biologica una fonte di energia rinnovabile. La combustione dell’alcool è più pulita di quella della benzina: non da particolato né zolfo né benzene né ossido di azoto. Il bilancio delle emissioni di CO2 è pari a 0 (bruciando produce la stessa quantità di anidride carbonica che la pianta da cui proviene ha assorbito per fotosintesi). Ciò nonostante il suo massiccio utilizzo come combustibile del futuro è alquanto controverso. Un suo impiego diffuso comporterebbe coltivazioni specifiche con ovvia sottrazione di terreno a scopi alimentari. Colture intensive di prodotti destinati a bioetanolo impedirebbe un’indispensabile turnazione delle colture sui terreni con conseguente e rapido impoverimento degli stessi e catastrofiche carestie segnatamente nei paesi del terzo mondo. L’EROEI (indicatore della convenienza in resa di una fonte energetica) del bioetanolo ottenuto dai cereali è circa pari all’unità. Ciò significa che per produrre un litro di bioetanolo è necessario consumare un litro dello stesso. Diverso ovviamente il discorso in Brasile dove con la canna da zucchero si ottiene bioetanolo con un EROEI di 7/8. In Italia ed in Europa in generale la diffusione del bioetanolo e quindi di impianti che lo distribuiscono è presso che nulla. Negli ultimi due anni però sotto la spinta di un crescente aumento del costo del petrolio ed una mutata attenzione collettiva verso i problemi dell’ambiente si è avuto sia a livello Comunitario che a livello dei singoli governi una maggiore attenzione verso i combustibili biologici. Le maggiori case costruttrici di auto hanno iniziato ad inserire modelli con motori ad alimentazione bio nei loro listini ed hanno iniziato a commercializzare i modelli Flexifuel (alimentabili indifferentemente con benzina, bietanolo e tutte le loro possibili miscele). All’avanguardia di tale cambiamento la Svezia con Volvo e Saab che ha programmato un progressivo passaggio all’elettrico passando attraverso i combustibili biologici. Per dimostrare la possibilità della sostituzione della benzina con il bioetanolo è nato il progetto BEST sostenuto da alcune città europee tra cui l’italiana La Spezia. Progetto che annovera tra i suoi futuri obbiettivi l’introduzione di 10500 auto con motori flex e l’installazione di 148 impianti di distribuzione a bioetanolo. Nell’ambito di tale progetto il 19 giugno del 2008 anche in Italia a La Spezia è stato aperto il primo e per ora unico distributore di bioetanolo. Ad oggi il costo di un litro di tale combustibile a causa delle pesanti accise statali è di circa € 1,7. Approfondimenti su: Distributori bioetanolo in bioetanolo o in energia Carburanti.
Articoli Simili