Il caro benzina è determinato dall'aumento delle tre essenziali componenti che ne determinano i costi: costo del bene alla commercializzazione, ammontare delle accise(somma di tutte le imposte regionali e statali di cui è gravato il prodotto), Iva che costituisce il 20% della somma delle altre due voci. Il costo della benzina alla commercializzazione è pari a quello della benzina in raffineria (strettamente legato al mercato del greggio) e dai costi di trasporto, stoccaggio e margine dei gestori. Le accise, come detto, sono la somma di contributi locali e statali. Tra i contributi statali ve ne sono alcuni storici, introdotti in particolari emergenze e mai più ritirati, la cui motivazioni oggi risultano quantomeno surreali. Fra esse spicca: un contributo per la guerra in Abissinia del lontano 1935, uno per la crisi di Suez del1956, uno per l’alluvione di Firenze del 1966 per finire al contributo del 2004 introdotto per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri. Il carico di dette accise incide sul totale per circa il 50% ed oltre. Il costo del prodotto influisce, invece, per un 30% circa. L’impennata del prezzo del greggio da febbraio a luglio 2008(il costo di un barile si è praticamente triplicato) ha fatto schizzare la benzina a livelli mai raggiunti facendola divenire un vero genere di lusso. Ed anche se, per effetto del la crisi dei mutui subprime, il costo del greggio è ritornato alle cifre iniziali il mercato del carburante fatica ad adeguarsi seguendo una dinamica molto più lenta. Questi fattori uniti ad una insicurezza generalizzata hanno causato un tracollo nella vendita dei carburanti e più generalmente delle automobili circa il 20% in meno rispetto al 2007. Approfondimenti su: Caro benzina in benzina o in energia Carburanti.
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