Il caminetto ha, sicuramente, avuto un ruolo sostanziale nel lunghissimo percorso che l’uomo ha impiegato per dominare il fuoco e per piegarlo alle sue esigenze, cioè ricavarne luce e calore. La forma più rudimentale di camino era sicuramente costituita da un rozzo focolare costruito con pietre posto al centro della capanna nel cui tetto (di paglia e fango) veniva praticato un foro per consentire il passaggio del fumo. Nel tredicesimo secolo con l’espandersi delle città e con il diffondersi delle costruzioni in pietra e mattoni il camino iniziò ad assumere una forma somigliante a quella attuale spostandosi dal centro dell’ambiente alle pareti perimetrali. Dai paesi nordici in cui è nato iniziò a diffondersi in Italia. Le sue prime notizie si ritrovano a Venezia. Sicuramente Leonardo da Vinci ne fa menzione nel suo “Codice Atlantico” dove sono riportati degli studi con disegni ed anche soluzioni innovative. Negli anni che seguirono nonostante la gran diffusione per riscaldare le case non si effettuò mai un vero e proprio studio per risolvere tecnicamente alcuni inconvenienti. La gran quantità di fumo che ammorbava, a causa di un cattivo tiraggio, le stanze veniva considerata ineluttabile. Bisognerà giungere a metà del 1700 prima che gli americani Franklin e Thompson ne studiassero fisicamente il fenomeno e codificassero delle precise regole per la costruzione dei camini che finalmente ne eliminarono i numerosi inconvenienti. Come già detto il problema fondamentale dei camini è costituito dal dimensionamento della canna fumaria e dal tiraggio. Franklin ebbe una geniale intuizione nel considerare che il fumo doveva essere più pesante dell’aria e che quindi il suo passaggio attraverso il camino poteva avvenire solo con l’apporto di energia fornitagli dal calore. Egli inoltre percepì che la colonna di aria calda che saliva nella canna fumaria creava una depressione che se non compensata bloccava il tiraggio e pertanto introdusse una presa d’aria direttamente nel focolare del camino. Egli codificò ancora che ad una bocca di camino ampia doveva necessariamente corrispondere una canna fumaria lunga ed ad una bocca stretta una canna corta. Stabilì ancora che la canna fumaria doveva essere verticale il più possibile liscia e senza strozzature. Tutte questi accorgimenti sono ancora validi oggi e si applicano agli attuali camini. Gli unici elementi di novità sono costituiti da focolari in ghisa costruiti industrialmente, vetro ceramica di protezione e ventole e termostati per diffondere meglio il calore. Approfondimenti su: Caminetti in energia Riscaldamento.