Le caldaie a cippato sono caldaie a biomassa (caldaie che utilizzano combustibili ligneo - cellulosici) alimentate da cippato. Per cippato (dall’inglese “chip” scaglia)si intende legno sotto forma di scagliette di dimensioni che vanno dal centimetro ad alcuni millimetri. Il cippato si ottiene con l’ausilio di opportune macchine utensili chiamate cippatrici che lavorano: scarti di agricoltura, residui di potatura o di pulizia di boschi, scarti dell’industria agro-alimentare (lolla del riso,sansa della spremitura delle olive, noccioli e/o gusci di frutta ). Come tutte le biomasse anche il cippato costituisce una fonte di energia rinnovabile in quanto gli scarti dell’agricoltura sono la premessa per la ricrescita di tutte le specie vegetali purché la quantità che si elimina non sia maggiore dell’accrescimento delle piante interessate (per esempio nel caso della potatura di un bosco la legna recuperata non deve superare la naturale ricrescita del bosco stesso). Il cippato per le sue ridotte dimensioni è facilmente stoccabile e trasportabile ed inoltre il suo trasporto non crea grandi problemi di sicurezza come il gas naturale o il gasolio (vedi disastro di Viareggio). Esso costituisce un combustibile economico non soggetto ad esaurimento rispettoso dell’ambiente e fondamentalmente non introduce gas serra nell’atmosfera. La quantità di anidride carbonica che viene liberata durante la sua combustione è la stessa che la pianta di origine ha assorbito dall’ambiente circostante per fotosintesi clorofilliana e pertanto il bilancio tra gas serra emessi ed assorbiti è pari a zero. Le caldaie a cippato vengono utilizzate per riscaldamento, produzione di energia elettrica e negli impianti di cogenerazione per entrambe le funzioni. Le caldaie a cippato si classificano in due grandi tipologie che differiscono per la tecnologia con cui avviene il processo di combustione e la potenza erogata: a griglia fissa ed a griglia mobile. Le caldaie a griglia fissa sono le più semplici e quindi anche le meno costose e più diffuse esse sono ottimali per impianti di bassa media potenza che può andare da 25 a 500 kW. Quelle a griglia mobile richiedono una tecnologia costruttiva più complessa e come tali sono più costose e ben si adattano ad impianti che vanno dai 500 kW ai MW. Il vantaggio fondamentale delle caldaie a cippato oltre alle ridotte emissioni inquinanti nell’atmosfera ed alla scarsa produzione di cenere (che comunque va eliminata) sono la completa automazione. Esse infatti richiedono un sito di stoccaggio per il combustibile che può essere un semplice silos per un piccolo impianto o un capannone per i grossi da dove il cippato viene trasportato alla caldaia mediante una coclea mossa da motori passo passo. Il procedimento di combustione ed il caricamento è regolato da un microprocessore che con un apposito programma gestisce automaticamente tutte le funzioni. La combustione è continuamente monitorata da una sonda lambda che analizza i gas di scarico ed invia i dati al microprocessore. Il programma in esso installato compara i dati (temperatura impostata e valori degli inquinanti letti dalla sonda lamda) ed automaticamente dosa quantità di combustibile trasportata dalla coclea e la quantità di comburente (aria) insufflata per alimentare la combustione. Data la complessità di un impianto a cippato esso diviene economicamente vantaggioso con l’aumentare della potenza erogata e pertanto il suo utilizzo è consigliato per il riscaldamento di grandi condomini, grossi capannoni industriali, centri commerciali o addirittura per la produzione di energia elettrica in centrali di piccole/medie dimensioni. Un impianto di riscaldamento che utilizza una caldaia a cippato prevede generalmente un boiler di accumulo connesso alla caldaia mediante uno scambiatore di calore ed un impianto a pannelli solari che assicura l’acqua sanitaria in estate quando la caldaia è spenta. Approfondimenti su: Caldaie a cippato in caldaie o in energia Riscaldamento.
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