Il barile di petrolio è l’unità di misura di capacità del petrolio greggio. Un barile corrisponde a 42 galloni USA ovvero circa 159 litri. Il suo nome risale agli albori dell’industria estrattiva petrolifera americana in Pennsylvania dove il petrolio veniva stivato, per il trasporto in raffineria, in barili di legno la cui capacità era appunto 42 galloni. Questa storica unità di misura è rimasta in vigore negli anni ed è giunta fino a noi tant’è che ancora oggi il prezzo del greggio è calcolato in $ al barile. Il petrolio è il motore dell’economia mondiale:fa funzionare le nostre industrie, muove i nostri veicoli, riscalda i nostri appartamenti ed inoltre è la materia prima di gran parte degli oggetti che ci circondano. Ma è anche il maggior responsabile della produzione di gas serra infatti sottoprodotto della sua combustione come di ogni altro combustibile fossile è l’anidride carbonica. Gran parte dei giacimenti petroliferi noti e di semplice accesso sono dislocati in Medio Oriente ed il loro controllo è stato motivo negli ultimi cento anni di conflitti aperti e striscianti. Ancora oggi queste motivazione rendono l’area fortemente instabile e le previsioni per il futuro non son certamente rosee. Infatti 1972 il Club di Roma incaricò la celebre università americana “MIT” di uno studio sulle riserve petrolifere mondiali. La ricerca che ne scaturì (il rapporto sui limiti dello sviluppo) stabilì che entro l’anno 2000 sarebbero state consumate il 25% delle riserve del globo. In realtà le stime del MIT erano ottimistiche. Sembra infatti che fino al 2004 si sia consumato circa il 40% delle riserve di petrolio e che continuando col rimo di consumo attuale ci siano riserve fino al 2040. Prospettive che danno alle aree interessate da giacimenti petroliferi una rilevanza politica di estremo interesse. Le previsioni ovviamente possono essere fallaci perché è difficile stabilire dei parametri precisi. Giacimenti petroliferi che non sono, allo stato attuale, sfruttati perché ritenti antieconomici (sabbie bituminose) diverranno in periodi di carenza interessanti. Inoltre nuovi paesi inizieranno (come già è avvenuto per Cina ed India) a crescere e quindi è difficile stabilire un futuro livello di consumo. Ogni giacimento di greggio fornisce un prodotto con proprietà differenti dagli altri. Per caratterizzare il barile di greggio si ricorre a due parametri:la densità ed il tenore di zolfo. La densità si misura in gradi API con valori che vanno da -10 a 50 più è elevato il grado Api e più è bassa la densità. I greggi a bassa densità maggiore di 35° sono i migliori. La presenza di zolfo va da 0,5% del peso(sweet)a 1,5 % del peso e più(sour). I petroli sweet sono i migliori. I mercati mondiali del barile di petrolio sono due: l’americano NIMEX di New York e IPE (sempre di proprietà americana) di Londra in entrambi ovviamente e come già detto il barile di petrolio viene scambiato in US$. A causa di questa sorta di monopolio USA dei mercati i paesi produttori emergenti come Russia ed Iran sono fortemente motivati ad aprire una nuova borsa del barile petrolifero in valuta diversa dal dollaro. Il costo di un barile di petrolio è passato dai circa 10$ del dicembre 1998 ai circa 150 $ di luglio 2008 dopo di che a causa della recessione mondiale è ricaduto sui circa 45 /46 $ odierni. Approfondimenti su: Barile di petrolio in petrolio o in energia Carburanti.
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